Non avremmo mai immaginato di fare il nostro viaggio di nozze in camper in Sardegna. Ma per due apprendisti camperisti come noi non poteva che essere così. Armati di tanta curiosità e voglia di esplorare un altro pezzettino di mondo, prenotiamo la nave, noleggiamo il camper e attendiamo con ansia di partire. In questa pagina vi racconterò dei luoghi e delle aree in cui siamo stati lungo il nostro viaggio di nozze in camper in Sardegna, e che per praticità ho diviso in due parti.
Diario di bordo – Prima parte
28 agosto
L’unico porto di partenza che facesse camping on board era Piombino.
Abbiamo fatto una cena sul camper con crescenta e prosciutto, in quanto ci avevano detto che non avremmo potuto aprire la bombola del gas; inoltre credevamo di poter usufruire dell’attacco elettrico ma non è stato così. A conti fatti, il costo di una camera interna per 2 e il camping on board si equiparano.
La calma piatta del mare ci ha permesso di passare una bella serata, ammirare le stelle sul ponte superiore e dormire molto bene.
29 agosto
La nave attracca ad Olbia poco prima delle 6 del mattino e con il mare così tranquillo, ammirare per la prima volta la Sardegna all’alba, è stata una cosa meravigliosa.
La nostra prima tappa è stata l’area sosta Camping Cala Cavallo in località Coda Cavallo a San Teodoro (7euro a persona + 15 di piazzola comprensiva di acqua, corrente, carico e scarico).
In verità è un campeggio a tutti gli effetti, ma è dotato di una parte attrezzata per soste anche brevi per i camper, veramente molto tranquilla.
Una volta ambientatoci con il territorio e con un pochino di fatica, in quanto ci sono salite e discese impegnative, siamo giunti, con le nostre biciclette, a Cala Brandinchi soprannominata la piccola Tahiti.
Nonostante fossimo alla fine di agosto era veramente molto affollata e la sabbia bianca tanto rinomata, quasi non si vedeva per la massa di persone presenti.
Siamo rientrati ed abbiamo fatto un pochino di spesa al market del camp: olive piccanti, crema di formaggi di pecora e capra, provolone, pane carasau, pomodorini. Il pranzo era servito, e che pranzo!
Al pomeriggio ci siamo diretti a Cala Pipara dove siamo tornati in bici anche la notte, muniti di torce stile scout, per effettuare una splendida foto in notturna. Qui è veramente difficile trovare una spiaggia non bella ma questa, di notte, assume un fascino magico.
30 agosto
Dopo una breve permanenza a Cala Cavallo e dintorni ci spostiamo in direzione Cala Gonone e decidiamo di sostare al Camping Palmasera in viale Bue Marino a Cala Gonone, in provincia di Nuoro (camper e tutto l’equipaggio euro 30, comprensivo di carico/scarico e corrente; docce senza porta, con tenda, e ben 3 monete da 0,50€ per riuscire a fare una doccia).
Campeggio molto spartano, ma comunque molto pulito e ombreggiato dagli ulivi che a me piacciono veramente tantissimo.
Abbiamo visitato l’acquario (10 euro a persona) che, anche se non molto grande, ha meritato la visita anche solo per la tartaruga salvata dall’aggressione di un gabbiano e rimessa in forze, che nuota in una vasca molto grande insieme ad altri pesci (speriamo l’abbiano rimessa in libertà).
Il campeggio si trova in alto rispetto alla spiaggia ma con delle buone gambe si arriva ovunque e il mare merita veramente molto. Esiste comunque un servizio di navette con dei piccoli apecar che vi portano ovunque vogliate.
31 agosto
Per visitare il capoluogo della Sardegna decidiamo di parcheggiare al Cagliari camper Park in via Caboni 13 (25 € tutto l’equipaggio comprensivo di carico / scarico, servizi igenici, corrente e sorveglianza 24h + wifi)
Parcheggio al sole ma in pieno centro della città. Personale dell’area sosta disponibile e cordiale per dare anche molte spiegazioni a due inesperti come noi.
Nel tardo pomeriggio ci regaliamo un giro turistico a bordo del City Tour (euro 10 a persona) un pulmann scoperto che ti mostra le parti salienti della città: Palazzo civico, Santuario della Bonaria, Parco Molentargius, Bastione Saint Remy, Viale Buoncammino, L’anfiteatro romano, Cittadella dei Musei, Torre di San Pancrazio, La cattedrale e la Torre dell’Elefante. Ti porta fin sopra al colle del Monte Urpinu (nome che deriva da Volpe essendocene state molte in questo parco) da cui è possibile ammirare un vasto panorama, e all’orizzonte, la Sella del Diavolo, promontorio di cui si narrano leggendarie storie riguardo alla fuga del diavolo a seguito dell’intervento dell’arcangelo Michele.
L’arcangelo Michele è una figura ricorrente dei nostri viaggi in camper, così come durante la prima esperienza in Puglia o la più recente in Normandia, a Mont Saint Michael di cui puoi leggere l’articolo dedicato al nostro Sbarco in Normandia in camper.
La sera del 31 agosto, scampato il breve temporale, decidiamo di andare a cena in un ristorante abbastanza vicino al parcheggio, situato in via San Lucifero: il MOOD RESTAURANT.
Sì, anche noi ce lo siamo chiesto: Lucifero Santo?! Beh, in questo caso Lucifero era il nome di un vescovo di Cagliari vissuto nel III secolo d.C. e che venne poi fatto santo.
Ma parliamo del MOOD: appena entrati ci siamo immediatamente resi conto di non avere l’abbigliamento consono al locale, tuttavia i gestori ci hanno accolto e messo a sedere ugualmente.
Il servizio è stato a dir poco eccellente.
Ordiniamo quindi una serie di prelibatezze:
Tartarre Tonno mela verde pinoli tostati, Ravioli ricotta burro gamberi liquirizia, Trenette di semola ai frutti di mare, Morbido ricotta allo zafferano, salsa di cioccolato fondente e spuma agli agrumi, arance e crumble alla vaniglia
e un’Emulsione di gianduia con gelato alla panna nocciole e spuma di latte alla vaniglia. Il tutto accompagnato da 2 calici di Vermentino Sardo e una bottiglia d’acqua. La spesa: 30 euro a testa; più che soddisfatti usciamo e ci avviamo verso il camper per affrontare una afosa notte che tanto ci ha ricordato la Pianura Padana.
Ogni volta che visitiamo una nuova città, acquistiamo dei mini abbonamenti per usufruire dei mezzi pubblici nel modo più comodo possibile, e cerchiamo di visitarla lasciandoci trasportare dall’istinto.
Acquistiamo quindi 2 biglietti per i bus validi 24 ore dalla convalida per soli 3,30€ l’uno, che ci hanno portato nel centro di Cagliari per visitare il museo archeologico e la pinacoteca (euro 9 cad uno) e tutto quello che si poteva vedere ed osservare dalle linee che ci ispiravano di più. Si sale su di una corsa con un percorso che ti ispira, e, quando vedi qualcosa di interessante… Scendi.
Il museo archeologico di Cagliari è molto interessante e raccoglie importanti reperti che narrano le origini della Sardegna come le statue dei giganti, e un percorso che parte dal passato più remoto nel tentativo di spiegare queste meravigliose sculture della civiltà Nuragica.
La pinacoteca al momento, esponeva solo quadri di artisti locali.
Vi consiglio di visitare il Piazzale Martiri d’Italia, da cui si ammira tutto il golfo di Cagliari ed è un altro luogo da cui osservare la sella del Diavolo.
Una delle nostre più grandi passioni è il caffè ed in ogni città cerchiamo il luogo più antico dove lo servono: in questo caso, l’Antico Caffè 1885 di Cagliari, in prossimità del Bastione di Saint Remy. Purtroppo siamo rimasti delusi in quanto è un luogo turistico e non più una vera e propria caffetteria. Siamo stati costretti a berlo al bancone ed una delle regole principali è stata infranta: il caffè si beve seduti.
1 settembre
Sono le 16 ed è ora di lasciare Cagliari, la Sardegna è grande e noi vogliamo vedere più cose possibile. Ripartiamo quindi in direzione Chia a poco meno di un’ora di viaggio, e decidiamo di fermarci presso l’Area sosta Chia (20 euro per tutto l’equipaggio e 24h da quando si arriva). Piazzola semplice ma funzionale ad appena 200 metri dalla spiaggia, dotata di corrente elettrica e docce all’aperto a pagamento. La spiaggia è facilmente raggiungibile attraversando una salina naturale. Nonostante sia la meno turistica è stata una delle mie preferite per la naturalezza e il poco turismo presente. La notte nella salina lo spettacolo è veramente magico e ovviamente abbiamo scattato una foto.
2 settembre
L’appetito vien guidando e quando viaggiamo in camper è di rito una sosta in un’area gestita dai proprietari di un agriturismo: impostiamo il navigatore e partiamo in direzione dell’area sosta Il Ruscello (località Is Pillonis Sant’Anna Aresi). Nonostante la buona regola preveda un pernotto gratuito in cambio di una cena presso l’agriturismo, in questo caso non è stato così ma per 20 euro tutto compreso abbiamo avuto la possibilità di rifornirci di acqua, fare scarico, allacciarci alla corrente elettrica, utilizzare bagni e docce in condizioni eccellenti (dettaglio che non sottovalutiamo affatto), e con soli 4 euro utilizzare la lavatrice. Inoltre per 5 euro a equipaggio il gestore dell’area vi accompagnerà fino in spiaggia.
Dettaglio curioso della nostra sosta in quest’area è stata la presenza di un fortissimo maestrale che ha asciugato i panni stesi in pochissimi minuti!
L’area è veramente carina circondata da caprette e pecore immersa in una piana che di notte non è soggetta a inquinamento luminoso e ci ha permesso finalmente di sfruttare il telescopio riuscendo ad osservare Giove prossimo al tramonto, Saturno e la GIGANTESCA LUNA che non avevo mai visto così da vicino.
E come preannunciato abbiamo provato l’agriturismo dei gestori dell’area per una cena sarda a cui ci hanno accompagnato gratuitamente in quanto è un po’ distante dall’area. Purtroppo non ci ha fatto impazzire deludendo le nostre aspettative. Se ti promuovi come Agricampeggio, il cibo deve essere almeno all’altezza dell’area sosta.
Una cosa da fare assolutamente è invece una gita in bici sino alle dune di Porto Pino in un percorso di circa mezz’ora da fare in mountain bike, a causa del terreno disastrato, che alla fine vi porta ad un paesaggio emozionante come le bianche dune di Porto Pino.
Clicca qui per leggere la seconda parte del nostro viaggio di nozze in camper in Sardegna…
Complimenti per il dettaglio del vostro viaggio. Da sarda, vedo che hai colto parecchie sfumature. La Sardegna è davvero una magnifica terra, ricca di storia di odori e sapori. Sono camperista da solo un anno, devo dire che è uno dei modi più belli per visitarla. Ho lavorato diversi anni in villaggi e hotel dell’isola e, posso affermare, che sentire gli ospiti di quelle strutture vantarsi di essere in Sardegna mi faceva tristezza. Non hanno visto nulla se non mare e basta. Chiudo poiché mi sto dilungando troppo.
Buoni viaggi futuri
Martina
Grazie mille. La parte a sud ovest è la parte che mi è piaciuta di più. Mi sono piaciuti tantissimo gli abitanti con tantissima voglia di fare e prodigarsi per far conoscere la loro meravigliosa terra. Spero di tornare presto.