Quando ero bambina, vivevo in campagna e avevo la fortuna di avere in casa il mio nonno.
Non avevo molti amici, ma la campagna mi offriva un sacco di spunti con cui giocare.
Il nonno mi ha insegnato a coltivare l’orto, ma anche ad accudire dei nuovi amici a quattro zampe molto affettuosi: 3 cagnolini di nome Ringo, Furia e Jolly.
Ringo era un pastore tedesco che, letteralmente, mi adottò.
Io avevo appena 4 anni e lui era un vero cane da guardia che aveva trovato la sua piccola Mowgli. Di notte era attento ad ogni rumore sospetto, mentre di giorno giocava con me a rincorrere palloni, a nascondino (anche se lui era avvantaggiato perché il suo olfatto era veramente acuto), ma ciò che stupiva tutti era il fatto che, tutti i giorni al mio ritorno da scuola, lui mi aspettava dal cancello di casa. Con il sole, il vento o la pioggia lui era lì, fermo immobile ad aspettarmi.
Furia era il cane da caccia di mio babbo, o quasi.
Il suo nome era legato al telefilm “Furia cavallo del west” (che beve solo caffè per mantenere il suo pelo più nero che c’è). Appena arrivato era completamente bianco con un occhio nero e l’altro azzurro. Era finalmente un essere umano più piccolo di me ed io lo trattavo come un piccolo fratello peloso. Durante i suoi primi giorni con noi i miei genitori lo lasciavano dormire con me, e lui dormiva ciucciandomi il dito nella cuccia vicina al mio letto.
Anni dopo mio babbo smise di portarlo con se nel bosco in quanto non aveva attitudine alla caccia bensì al salvataggio degli animali.
Jolly era uno stupido cocker spaniel.
Era indomabile, impertinente ma allo stesso momento un dolcissimo cane. Ancora oggi riguardo sorridendo le foto in cui gli facevo indossare gli abiti delle mie bambole.
Ogni tanto Jolly fuggiva a cercare i pollai dei vicini, rincorreva le galline, queste prendevano paura e non facevano più uova, così il contadino tornava con il cane al guinzaglio in una mano e la gallina dall’altra, e il giorno dopo c’era il brodo.
Gli animali sono esseri speciali che ci accompagnano nella nostra vita, non usano parole per esprimersi ma sono estremamente attenti ad ogni segnale proveniente dal nostro corpo: con il loro grande nasone umidiccio ci annusano e captano i nostri stati d’animo riuscendo sempre a metterci di buon umore.
Parlare con questi piccoli essere pelosi a quattro zampe mi fa stare molto bene e a voi?
Se non avete mai provato dovreste proprio iniziare a farlo.