Avevi un luogo preferito a casa o fuori?
I luoghi che sono scaturiti da queste risposte sono molteplici, dal cortile, al giardino condominiale ai giardinetti della propria città alla casa dei nonni:
“Il mio luogo preferito in casa era la “camera dei giochi”e fuori un muretto lungo la via che era il punto di ritrovo dei bimbi del quartiere.”
“Il fiume vicino a casa della nonna.”
“Mia nonna aveva una stanza dove aveva le macchine da cucire e una grande tavola verde dove si appoggiava per tagliare i tessuti. Aveva un grande armadio dove era conservata ogni meraviglia le potesse servire per cucire o lavorare a maglia. Quello era il paradiso per occhi e mani, e l’odore che ne usciva quando si apriva mi inebriava…”
“Il luogo preferito fuori casa: la pista degli aerei. (Abitare vicino all’aereoporto di bologna ti fa inevitabilmente guardare il cielo)”
“Adoravo stare in cortile a casa di mia nonna, la quale il sabato a pranzo preparava in un’ora o dei tortelloni verdi strepitosi, oppure i gnochetti di patate comprate al mercato Albinelli. Quello che ricordo di più, comunque, era il profumo di crostata che si sentiva salendo le scale della palazzina dove abitava: la preparava tutti i sabati mattina nella petronilla.”
“La strada sotto casa.”
“Giocavo dovunque. Anche sopra agli alberi…”
“Il mio luogo preferito in casa era la sala da pranzo: lì avevo lo stereo, quanta musica ho ascoltato, fin da bambina, e mi sentivo bene. Poi c’era la libreria: direi di averli letti tutti i libri che c’erano, e non erano pochi…”
“Il mio posto preferito a casa era la cucina…”
“Nel vecchio palazzo dei miei genitori, all’ultimo piano (dove c’erano le soffitte) c’era anche una porta che dava su un terrazzino per accedere al tetto. Alcune volte me ne stavo lì su, a guardare il panorama della campagna e respirare aria fresca.”
“La mia camera e il cortile…”
“Non avevo un luogo preferito: ovvio che giocando in casa, la mia prima scelta era la mia cameretta. Se si tratta invece di spazi aperti, in un certo senso avevo un luogo preferito dove spesso perdevo mattinate e pomeriggi interi! In campagna, a casa di mio nonno… Aveva un terreno molto grande con piantagioni di fichi, vigne, fichi d’india e ulivi. Io avevo un albero dove mi arrampicavo tipo scimmietta e passavo ore ed ore a giocare all’ombra di questo ulivo… Lo chiamavo il mio “Albero segreto”….che tanto segreto non era, perchè era di fianco l’entrata del terreno di mio nonno…”
“A Castelfranco il mio luogo preferito era la “Montagnola” (dietro al tiro a segno), mi sembrava di essere nella giungla…”
“Mi piaceva sedermi su una cisterna dell’acqua, guardare il cielo e ascoltare gli uccellini”
“Non ricordo se avessi all’epoca un luogo preferito della casa in cui stare, ho iniziato a godermi il piacere di avere una cameretta tutta mia dopo i 10 anni, prima la condividevo con mio fratello”
Il mio luogo preferito invece era in cima ad un salice piangente… Mi arrampicavo e mi divertivo ad osservare la campagna, gli uccellini e innumerevoli insettini: dalle api alle farfalle tutto era una bellissima scoperta. Il mio cane le prime volte mi cercava… Dopo aveva capito e si metteva a dormire ai piedi dell’albero.