Cambiare lavoro con gusto: come diventare pasticciere

La prossima intervista è di due ragazzi che si sono reinventati per avviare una pasticceria veramente unica nel centro di Pistoia. Hanno letteralmente fatto un salto in un’avventura nettamente differente rispetto al lavoro che facevano prima.

Emiliano, ex impiegato in uno studio commerciale, Tommaso, proprietario di una piccola libreria. Oggi gestiscono il Bar Pasticceria Bang di Pistoia.

Locandina Bang Pistoia
Locandina Bang Pistoia

Tommaso Feraci

Quando hai deciso di cambiare vita?
Quando ho realizzato di trovarmi in un vicolo cieco, senza possibilità di crescita professionale, preso da un lavoro che non mi avrebbe garantito un futuro.

Cosa facevi prima dell’attuale lavoro?
Ero proprietario di una piccola libreria indipendente in centro a Firenze

Cosa ti ha spinto a prendere questa decisione?
La necessità di crearmi nuove prospettive. Di reinventarmi da un punto di vista personale e professionale.

Cosa ti mancava e cosa stavi cercando?
Mi mancava un progetto a lungo termine. Ero in cerca non di stabilità, ma soprattutto di nuovi stimoli, e di rischi da correre, pur di cambiare pagina.

Come ti sei preparato al grande passo di lasciare il lavoro?
Sacrificando un po’ di indipendenza nel periodo di transizione, grazie al sostegno della mia famiglia. E investendo quel tempo in formazione ed esperienza pratica.

Cosa hai provato il giorno che hai rassegnato le dimissioni?
Senso di fallimento per un sogno in cui avevo creduto ma che non ha avuto il finale che speravo. Rassegnazione, perchè non avrei potuto fare scelte alternative, ma anche voglia di fare un salto nel buio e iniziare a costruire qualcosa di nuovo. Non ho mai avuto paura che sarei rimasto a lungo senza un’occupazione, avevo voglia di rimettermi subito in gioco.

Come hanno reagito amici e conoscenti al tuo licenziamento?
Con preoccupazione la famiglia, con grande sostegno e spirito di incoraggiamento gli amici più stretti. Tutti gli altri hanno saputo a cose già fatte, non ho condiviso molto di quello che stavo attraversando con altri amici o conoscenti. Non volevo consigli, suggerimenti, interferenze a cui non tenessi davvero.

Emiliano Breschi

Quale è stato il percorso che ti ha portato a lavorare con Tommaso?
Ero un impiegato presso uno studio commerciale, lavoro che ho lasciato nel 2013. Non mi trovavo più bene sul posto di lavoro, non mi sentivo valorizzato e cercavo più soddisfazioni personali. Ho quindi cercato di seguire le mie passioni, frequentando corsi e studiando per migliorare le mie conoscenze.

Cosa hai provato il giorno che hai rassegnato le dimissioni?
Un po’ di tristezza ma avevo una tale carica positiva per la mia nuova attività che tutto è passato in secondo piano.

Come hanno reagito amici e conoscenti al tuo licenziamento?
Mi sono stati tutti vicini e mi hanno tutti supportato nella mia scelta.

Non è mai facile capire la strada migliore da seguire, ma a volte i nuovi stimoli, se accompagnati dalla voglia di reinventarsi uniti ad una carica positiva portano a realizzare i propri sogni o quantomeno, se alimentati da un po’ di sacrificio, possono ricompensarci con grandi soddisfazioni.

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